mercoledì 20 luglio 2011

NON E' IL PASSATO, MA IL FUTURO!


Ci sono eventi che rimangono impressi, che fanno da spartiacque tra un prima e un dopo, fatti in seguito ai quali ‘nulla sarà più come prima’. Le giornate di Genova nel 2001, quando vi fu il vertice del G8, sono tra questi. Per tre giorni un vortice di eventi si dipanò a un ritmo serrato nelle strade di una Genova trasfigurata dalla zona rossa: il concerto di Manu Chao, il corteo dei migranti, l’inizio del vertice e l’assalto alla zona rossa, gli 8 grandi al Ducale, le piazze tematiche, i black block, il corteo del Carlini, Piazza Alimonda e la morte di Carlo Giuliani, l’attacco della polizia durante il corteo in Corso Italia, gli scontri nelle strade del centro e poi l’assalto alla Diaz, Bolzaneto.
Il Genoa Social Forum, il soggetto protagonista dell’organizzazione della contestazione al summit, organizzò convegni e dibattiti in un controvertice che si tenne a Punta Vagno, i cui contenuti vennero fatti passare in secondo piano dalla stampa, inesorabilmente attratta dallo scenario dell’assedio agli 8 grandi.
Il GSF era un’inedita alleanza di soggetti politici molto differenti tra loro che, nel magma dell’azione comune, seppero andare oltre le diversità, prefigurando anche nella pratica l’aspirazione che un mondo diverso fosse possibile.
Oggi, a dieci anni di distanza da quegli eventi, si è ricreato nuovamente un ambito comune di dialogo e confronto tra diverse realtà alcune delle quali non erano ancora nate, come Sinistra Ecologia e Libertà. Da oltre un anno il coordinamento ‘Verso Genova 2011’ sta organizzando le iniziative per il decennale del G8 ritrovando parte delle ragioni che vi furono allora.
E’ bene però sottolineare che la cosa più interessante di questo percorso è la lontananza da qualsiasi ipotesi ‘reducista’, al contrario lo sguardo è rivolto verso il futuro e alla volontà di proseguire insieme il cammino intrapreso .
Lo spirito stesso dei contenuti dei dibattiti, fatti salvi gli ineludibili passaggi sulla memoria, è incentrato sulle contraddizioni di oggi, come si evince dall’attenzione riservata alla situazione Euromediterranea ( rivolte arabe, indignados spagnoli, Grecia) o alle tematiche della crisi economica globale piuttosto che dell’acqua e dei beni comuni.
In questi giorni a Genova una grande manifestazione attraverserà in maniera festosa e partecipata diverse piazze della città nei suoi quartieri popolari, partendo dalle contraddizioni di oggi per ripartire insieme verso quel mondo diverso e possibile che non abbiamo mai smesso di immaginare e sognare.
Quindi non solo presenza nei luoghi della memoria ma soprattutto partecipazione dove ci sono i problemi del lavoro, del reddito, dove ci sono i migranti, dove l’ambiente e il territorio sono a rischio di devastazione, per dire che siamo uniti nel volere un cambiamento e coinvolgere la città su questo. Lanciamo una sfida e un’opportunità di percorso che in primis le nuove generazioni sono chiamate a raccogliere e diventarne protagonisti, ma è una sfida che riguarda tutti noi, soprattutto in questa fase in cui al declinare del Berlusconismo non si evidenzia ancora una chiara alternativa corrispondente a quel largo bisogno di cambiamento che le recenti consultazioni elettorali e referendarie hanno reso manifesto.
Oggi anche in Italia il vento comincia a cambiare e più che mai condividiamo il motto di Genova 2011 ‘loro la paura noi la speranza’, per noi la speranza riparte anche da questo luglio e dalle sue piazze. Genova per noi non è il passato, è il futuro!