E' così che il buon Claudio Fava commenta la legge bavaglio:
" (...) il centrodestra propone di censurare il contenuto degli atti giudiziari e
della trascrizione delle intercettazioni ambientali fino alla chiusura
formale delle indagini. Ovvero un paio d’anni di silenzio su fatti,
atti e misfatti che, prima ancora di aver rilevanza giudiziaria, spesso
hanno rilevanza pubblica, politica, civile. Per sfuggire alla morsa
degli emendamenti che l’opposizione si appresta a rovesciare su questo
disegno di legge, tra un paio di settimane il governo metterà (e
otterrà) la fiducia sul suo ddl, con tanti saluti a chi non la pensa
come loro. Che non è solo una minoranza parlamentare ma la maggioranza
di italiani: la stessa maggioranza che – sovvertendo le profezie
luttuose di tanti – s’è andata a prendere qualche mese fa una
straordinaria vittoria nella campagna referendaria.
(...) Nella spontaneità con cui questa Italia si mostra, si conta e si
riconosce c’è la debolezza del regime. Che ha la sua maggioranza nelle
aule parlamentari ma l’ha perduta nella vita e nel cuore degli italiani.
Anche per questo la vertenza politica contro questa legge bavaglio ma
schiodata dai luoghi della prevedibile sconfitta, portata fuori da
Montecitorio, all’aperto, pronta a farsi contaminare da altre energie
civili e sociali. La battaglia per un’informazione libera, non censurata
né condizionata, dev’essere una battaglia popolare, larga, aperta. A
scendere in piazza contro Berlusconi dev’essere l’Italia, non solo il
centrosinistra.
Di questo paese reale, materiale,
concretissimo, di questo sentimento vasto, forte, non ideologico, ci
auguriamo che il Presidente della Repubblica sappia cogliere la saggezza
delle rivendicazioni. Quel bavaglio non è solo una misura tecnica per
tener lontane dai giornali le vergogne di Berlusconi e dei suoi
cortigiani: è uno stile di governo, la manifestazione di una concezione
privata e autoritaria delle istituzioni. E’ un diritto all’impunità che
il potere reclama per sé e per i propri atti con la stessa pervicacia
con cui per mille anni i sovrani europei hanno rivendicato
l’insindacabilità dei loro crimini. Solo che dopo quei sovrani ci sono
state un paio di rivoluzioni, qualche testa regale è rotolata e il
principio balordo di un monarca legibus soluto è stato archiviato
qualche secolo fa. In Italia Berlusconi prova a rievocarlo e a
lasciarcelo in eredità: lui non ci sarà più, ma vorrebbe che restasse
salda tra noi l’idea che anche i suoi epigoni avranno il diritto a
sottrarsi alla verità. E’ il suo lessico, ma rischia di diventare
l’unico lessico del nostro paese. Compito di tutti noi evitarlo."
Intanto l' Italia giusta e democratica si da appuntamento a Milano per sabato 8 ottobre all' Arco della Pace alle 14.30 perchè si deve strappare il bavaglio per ricucire l'Italia.
Questa è l'homepage di wikipedia oggi:
e questa la mobilitazione di artisti, giornalisti e intellettuali contro la legge
bavaglio:
http://tv.repubblica.it/dossier/intercettazioni/ascanio-celestini/49050?video=&pagefrom=2