L'anno che va, l'anno che verrà
Giunti alla fine dell’anno, dopo 7 mesi di governo, è importante fare il punto sulla politica amministrativa con lo spirito propositivo di chi, sulla base del programma condiviso, vuole contribuire a raggiungere risultati concreti che diano il senso del cambiamento.
Nelle
difficoltà economiche incontrate, persino superiori a quelle
immaginate, e nella necessità di imparare a governare e a capire il
complicato, talvolta caotico, funzionamento della macchina comunale, alcune cose sono state fatte. Anche di rilevante importanza.
Intanto è stata avviata la variante del PGT,
sono state svolte alcune assemblee pubbliche di carattere generale (e
altre ne sono previste a gennaio) per aprire una riflessione generale su
quello che è la programmazione territoriale: l’atto che determina
“come” si vive in città, dove e per chi si fanno le case, come ci si
sposta, come si respira, se è facile o no incontrare altre persone, se
siamo oppressi da un brutto ambiente o invece rallegrati da uno bello,
come facciamo la spesa, se ci sono spazi per fare sport, se i nostri
amici animali possono accompagnarci. Ora servirà scendere più nel concreto,
capire se serve ancora costruire sulla base di una rilevazione della
quantità di case sfitte o invendute, se vogliamo altri supermercati o
sostenere i negozi di vicinato, se intendiamo difendere dalla
speculazione edilizia i pochi spazi verdi rimasti e operare per
estenderli, se tiriamo fuori dal cassetto i progetti di piste e corsie
ciclabili per renderli finalmente una realtà.
L’amministrazione ha preso una posizione netta contro l’ampliamento di Malpensa,
a salvaguardia della salute dei cittadini, collaborando con le
amministrazioni vicine coinvolte e ascoltando le persone e le
associazioni. Ha reso evidente l’inutilità di tale opera, i danni che ne
deriverebbero, la necessità di individuare un limite di sostenibilità
del territorio. Ora serve proseguire, perché la coraggiosa posizione
dell’amministrazione non resti una dichiarazione d’intenti.
Si è voluto privilegiare con le scarse risorse economiche a disposizione la politica sociale, avviando una proficua relazione con l’associazionismo e il Terzo Settore per individuare i bisogni e le possibili risposte. I “Figli del lavoro” sono finalmente una realtà attiva e sono stati individuati nuovi alloggi d’emergenza. Col nuovo anno servirà fare di più per fronteggiare la crisi: la realizzazione di un centro per accogliere chi è senza casa dovrà essere l’urgenza prioritaria.
L’incontro e il fare insieme con i cittadini migranti
è stata la nuova pratica mirante a creare una vera integrazione e a
combattere ogni forma di discriminazione. L’annoso problema del luogo di culto per la comunità mussulmana dovrà essere risolto. Ma servirà anche rafforzare pratiche di accoglienza e di scambio,
diffondere una cultura del rispetto della diversità, favorire la
partecipazione dei nuovi cittadini perché si sentano a casa propria e
contribuiscano allo sviluppo di Gallarate.
Si sono sperimentate pratiche partecipative,
incontri coi cittadini perché, a partire per esempio dalla Boschina,
contribuissero alle scelte dell’amministrazione. E’ una partenza, ma
bisogna andare oltre e fare della partecipazione un elemento costante e sostanziale del governo cittadino.
E sostenere quell’associazionismo che vuole essere elemento attivo nel
migliorare il proprio quartiere. Bisognerà anche migliorare la comunicazione
coi cittadini, giacché il conoscere è condizione necessaria alla
partecipazione e alla scelta consapevole, sviluppare le opportunità
offerte da internet (il wi-fi gratuito in piazza Libertà è il primo
passo di un lungo cammino), rilanciando l’open source.
Si sono sostenute le associazioni culturali e sportive,
in un momento in cui il risparmio economico è stato una scelta
obbligata, frutto della crisi e del precedente dispendioso amministrare.
Si è proceduto a garantire per il prossimo anno il mantenimento dell’attività culturale cittadina.
Ma servirà anche ragionare su come rendere possibile l’offerta
culturale, che dovrà essere ampia e differenziata, coi conti pubblici e
il mancato rispetto del patto di stabilità.
In collaborazione con AMSC, con le scuole e le associazioni ambientaliste, si è avviato un percorso virtuoso di educazione ambientale e alla cura della città,
con Puliamo il mondo e la Festa dell’albero. E ora, dopo Natale, con il
recupero degli abeti per ripiantumare la città. Si dovrà proseguire e
rafforzare questa scelta, investire risorse nell’ambiente e
nell’ecologia. Creare spazi verdi fruibili e fruiti. Attivare progetti
per il risparmio energetico e la promozione delle fonti alternative. Migliorare ulteriormente la raccolta differenziata e promuovere forme di gestione dei rifiuti compatibili col territorio,
opponendoci a impianti di grosse dimensioni come quello che la
Provincia sta valutando a Sciaré (che la maggioranza e l’amministrazione
cittadina valuta negativamente).
Servirà rilanciare pratiche quotidiane di pari opportunità, rafforzare la presenza e la partecipazione delle donne. Progettare lavori pubblici che eliminino le barriere architettoniche,
che privilegiano le opere necessarie a quelle d’immagine, che puntino
sugli edifici scolastici. E proseguire nella collaborazione con le
scuole e sostenere la scuola pubblica così vilipesa dalla riforma Moratti.
E, infine, proseguire nel prezioso lavoro di rendere i conti pubblici trasparenti e comprensibili: quelli del Comune e quelli delle aziende partecipate.
Un nuovo anno ci aspetta: dopo l’inevitabile tempo occorso a conoscere e gestire l’esistente, è l’ora dei progetti, è l’ora di realizzare il cambiamento per cui siamo stati votati. Insieme e a favore di tutta la città.