venerdì 30 dicembre 2011

DALLE MONTAGNE DEL SUD EST MESSICANO :

El general en jefe del ejercito libertador del sur Emiliano Zapata Manifiesto Zapatista en Nagua-
Al pueblo de México:
A los pueblos y gobiernos del mundo:
Hermanos nosotros nacimos de la noche
en ella vivimos
y moriremos en ella
pero la luz será mañana para los más,
para todos aquellos que hoy lloran la noche,
para quienes se niega el día.
Para todos la luz,
para todos todo.
Nuestra lucha es por hacernos escuchar y el mal gobierno
grita soberbia y tapa con cañones sus oídos,
nuestra lucha es por un trabajo justo y digno y el mal gobierno compra y vende cuerpos y vergüenza,
nuestra lucha es por la vida y el mal gobierno oferta muerte como futuro,
nuestra lucha es por la justicia y el mal gobierno se llena de criminales y asesinos,
nuestra lucha es por la paz y el mal gobierno anuncia guerra y destrucción.
Techo, tierra, trabajo, pan, salud, educación, independencia, democracia, libertad,
estas fueran nuestras demandas en la larga noche de los 500 años,
estas son hoy nuestras exigencias.


TODOS SOMOS MARCOS

All'alba del 1 gennaio 1994 il calendario della storia si è nuovamente azzerato.
buon anno nuovo!



2011, SEL Gallarate dice che :

Da www.sinistrapergallarate.org vi segnalo questa lettura:

L'anno che va, l'anno che verrà

Giunti alla fine dell’anno, dopo 7 mesi di governo, è importante fare il punto sulla politica amministrativa con lo spirito propositivo di chi, sulla base del programma condiviso, vuole contribuire a raggiungere risultati concreti che diano il senso del cambiamento.
Nelle difficoltà economiche incontrate, persino superiori a quelle immaginate, e nella necessità di imparare a governare e a capire il complicato, talvolta caotico, funzionamento della macchina comunale, alcune cose sono state fatte. Anche di rilevante importanza.
Intanto è stata avviata la variante del PGT, sono state svolte alcune assemblee pubbliche di carattere generale (e altre ne sono previste a gennaio) per aprire una riflessione generale su quello che è la programmazione territoriale: l’atto che determina “come” si vive in città, dove e per chi si fanno le case, come ci si sposta, come si respira, se è facile o no incontrare altre persone, se siamo oppressi da un brutto ambiente o invece rallegrati da uno bello, come facciamo la spesa, se ci sono spazi per fare sport, se i nostri amici animali possono accompagnarci. Ora servirà scendere più nel concreto, capire se serve ancora costruire sulla base di una rilevazione della quantità di case sfitte o invendute, se vogliamo altri supermercati o sostenere i negozi di vicinato, se intendiamo difendere dalla speculazione edilizia i pochi spazi verdi rimasti e operare per estenderli, se tiriamo fuori dal cassetto i progetti di piste e corsie ciclabili per renderli finalmente una realtà.
L’amministrazione ha preso una posizione netta contro l’ampliamento di Malpensa, a salvaguardia della salute dei cittadini, collaborando con le amministrazioni vicine coinvolte e ascoltando le persone e le associazioni. Ha reso evidente l’inutilità di tale opera, i danni che ne deriverebbero, la necessità di individuare un limite di sostenibilità del territorio. Ora serve proseguire, perché la coraggiosa posizione dell’amministrazione non resti una dichiarazione d’intenti.
Si è voluto privilegiare con le scarse risorse economiche a disposizione la politica sociale, avviando una proficua relazione con l’associazionismo e il Terzo Settore per individuare i bisogni e le possibili risposte. I “Figli del lavoro” sono finalmente una realtà attiva e sono stati individuati nuovi alloggi d’emergenza. Col nuovo anno servirà fare di più per fronteggiare la crisi: la realizzazione di un centro per accogliere chi è senza casa dovrà essere l’urgenza prioritaria.
L’incontro e il fare insieme con i cittadini migranti è stata la nuova pratica mirante a creare una vera integrazione e a combattere ogni forma di discriminazione. L’annoso problema del luogo di culto per la comunità mussulmana dovrà essere risolto. Ma servirà anche rafforzare pratiche di accoglienza e di scambio, diffondere una cultura del rispetto della diversità, favorire la partecipazione dei nuovi cittadini perché si sentano a casa propria e contribuiscano allo sviluppo di Gallarate.
Si sono sperimentate pratiche partecipative, incontri coi cittadini perché, a partire per esempio dalla Boschina, contribuissero alle scelte dell’amministrazione. E’ una partenza, ma bisogna andare oltre e fare della partecipazione un elemento costante e sostanziale del governo cittadino. E sostenere quell’associazionismo che vuole essere elemento attivo nel migliorare il proprio quartiere. Bisognerà anche migliorare la comunicazione coi cittadini, giacché il conoscere è condizione necessaria alla partecipazione e alla scelta consapevole, sviluppare le opportunità offerte da internet (il wi-fi gratuito in piazza Libertà è il primo passo di un lungo cammino), rilanciando l’open source.
Si sono sostenute le associazioni culturali e sportive, in un momento in cui il risparmio economico è stato una scelta obbligata, frutto della crisi e del precedente dispendioso amministrare. Si è proceduto a garantire per il prossimo anno il mantenimento dell’attività culturale cittadina. Ma servirà anche ragionare su come rendere possibile l’offerta culturale, che dovrà essere ampia e differenziata, coi conti pubblici e il mancato rispetto del patto di stabilità.
In collaborazione con AMSC, con le scuole e le associazioni ambientaliste, si è avviato un percorso virtuoso di educazione ambientale e alla cura della città, con Puliamo il mondo e la Festa dell’albero. E ora, dopo Natale, con il recupero degli abeti per ripiantumare la città. Si dovrà proseguire e rafforzare questa scelta, investire risorse nell’ambiente e nell’ecologia. Creare spazi verdi fruibili e fruiti. Attivare progetti per il risparmio energetico e la promozione delle fonti alternative. Migliorare ulteriormente la raccolta differenziata e promuovere forme di gestione dei rifiuti compatibili col territorio, opponendoci a impianti di grosse dimensioni come quello che la Provincia sta valutando a Sciaré (che la maggioranza e l’amministrazione cittadina valuta negativamente).
Servirà rilanciare pratiche quotidiane di pari opportunità, rafforzare la presenza e la partecipazione delle donne. Progettare lavori pubblici che eliminino le barriere architettoniche, che privilegiano le opere necessarie a quelle d’immagine, che puntino sugli edifici scolastici. E proseguire nella collaborazione con le scuole e sostenere la scuola pubblica così vilipesa dalla riforma Moratti.
E, infine, proseguire nel prezioso lavoro di rendere i conti pubblici trasparenti e comprensibili: quelli del Comune e quelli delle aziende partecipate.
Un nuovo anno ci aspetta: dopo l’inevitabile tempo occorso a conoscere e gestire l’esistente, è l’ora dei progetti, è l’ora di realizzare il cambiamento per cui siamo stati votati. Insieme e a favore di tutta la città.



mercoledì 28 dicembre 2011

VITA CRENNESE


In data mercoledì 21 dicembre a pagina 24 de “La Prealpina” leggo: “ Crenna: addio negozi. Chiude anche la storica macelleria. Un rione abbandonato.”

Quello che fa male non è solo leggere “addio negozi” o prendere atto che dopo 107 anni un pezzo di storia, non solo del nostro quartiere ma della città di Gallarate tutta, chiuda per l’ultima volta la saracinesca.
Quello che forse fa più male è leggere “un rione abbandonato”.

Fa male perché Crenna è viva e gode di buonissima salute!

I cittadini più attenti converranno con me sul fatto che il nostro quartiere sia stato negli ultimi tempi protagonista di iniziative importanti.


Per citarne alcune:

Il Comitato dei genitori delle scuole di Crenna con i commercianti e le associazioni del quartiere hanno promosso diverse iniziative tra piazza Repubblica e via Donatello: laboratori e animazioni per i bambini, mercatini, concerti e fiaccolate.
Un percorso riuscito davvero e che Ascom, il Naga e i commercianti crennesi hanno elogiato.

L’ Associazione Vivere Crenna è da tempo che sul territorio promuove iniziative lodevoli per i cittadini: il 27 novembre in occasione del 150esimo dell’ Unità d’ Italia è stata organizzata una serata e a seguire una mostra su Giuseppe Budelli, crennese che partecipò alla battaglia di Porta Pia e la settimana precedente in Villa Delfina c’è stato un bel momento conviviale con una castagnata accompagnata dalle note della Concordia, la banda di Crenna.

A Crenna esiste anche un gruppo di lettura che si ritrova l’ultimo mercoledì di ogni mese.

Crenna è stata location anche in occasione di Duemilalibri: nello specifico Villa Delfina ha ospitato la serata intitolata “ Paesaggi letterari scandinavi – La mia Svezia”.

A Crenna c’è stata la prima assemblea pubblica dove  il vicesindaco e assessore all' Urbanistica, Angelo Senaldi, l'assessora alla Partecipazione Democratica e all' Ecologia, Cinzia Colombo, e il dirigente del settore Tecnico, Arcangelo Altieri; hanno illustrato ai cittadini gallaratesi il progetto destinato alla Boschina raccogliendo le proposte e i commenti dei cittadini intervenuti, circa 150.

Ecco perché fa male leggere che Crenna è “ un rione abbandonato”.
Certo dobbiamo fare i conti con le attività produttive che tendono a scomparire, ma questa non è certo volontà ne dei crennesi ne di nessun altro.
La gloriosa attività dei signori Minoli è un pezzo importante della nostra storia che però ha dovuto fare i conti con le scelte di privilegiare la media e grande distribuzione che hanno soffocato l’economia familiare e non per ultimo le dinamiche socio economiche che hanno fatto e stanno facendo la differenza.

Ma di tutto questo a Babbo Natale poco importa.
Infatti sabato 24 dicembre alle ore 17.30 arriverà direttamente dal Polo Nord per distribuire doni e caramelle proprio in via Canziani, a Crenna.