“ la
Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento
dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la
persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la
deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e
schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio
della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione
del “Giorno della Memoria”, sono organizzate cerimonie, iniziative, incontri e
momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare
nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e
ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da
conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico e oscuro periodo
della storia del nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano
mai più accadere.” Legge 20 luglio 2000, n° 211
È importante usare la memoria come strumento di studio.
È questo un dovere verso le nuove generazioni, alle quali si
deve trasmettere la consapevolezza e la conoscenza del passato, affinché ci si
renda conto che ciò che è accaduto deve necessariamente accompagnarsi a una
riflessione sulle condizioni che hanno reso possibile tale infamia.
Ed è anche un dovere verso quelle generazioni che invece hanno lottato e sofferto per conquistare il rispetto, la dignità e la libertà di ogni essere umano, perseguitato perchè ebreo, zingaro, omosessuale o comunista.
Forse non tutti ricordano di ricordare, e fra questi ci sono
sicuramente chi vuole riaffermare in Italia e in Europa l’ideologia nazista e
fascista , chi vuole imporsi censurando e dettando a proprio piacere i libri di
testo, chi considera elemento di “disturbo” l’immigrazione ed esalta l’uso
della forza e della cattiveria.
Haim Ginott scrive ai suoi colleghi insegnanti nel 1973:
“sono un sopravvissuto di un campo di sterminio.
I miei
occhi hanno visto cose che nessuno dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite
da ingegneri specializzati. Bambini avvelenati da medici istruiti.
Lattanti
soppressi da infermiere provette.
Donne e bambini fucilati e bruciati da gente
diplomata e laureata.
L’istruzione, perciò, mi insospettisce.
E vi chiedo: aiutate i vostri alunni a diventare umani.
I vostri
sforzi non devono mai produrre mostri eruditi, psicopatici sapienti, o dotti
Eichmann.
La lettura, la scrittura e l’aritmetica sono cose importanti
soltanto se servono a rendere i nostri figli più umani.”