martedì 28 agosto 2012

"La mia casa è il centrosinistra e nella mia casa non c'è l'UDC"




Ci sono momenti in cui la politica deve avere uno scatto di di reni, uscire fuori dal Palazzo, dismettere gli abiti delle consuete alchimie alleanziste e del tatticismoche ci mette in apnea. La politica invece deve saper interpretare i sentimenti di milioni di persone, saper comprendere qual e’ il passaggio che un Paese. Ci sono dei momenti in cui la politica deve esprimere idee ed organizzare la speranza sopratutto delle generazioni piu’ giovani.
Io credo che ora sia quel momento. La crisi della societa’ italiana e’ tale che talvolta le parole della politica appaiono prigioniere di un vocabolario insopportabile, criptato, autoreferenziale. Abbiamo bisogno di parole autentiche, di parole nuove. E abbiamo bisogno di uscire fuori dal gioco della tattica e di entrare invece nel cantiere del futuro.
Per queste ragioni io ho apprezzato la scelta di Bersani per conto del Pd di avviare la discussione su una carta di intenti: non dico di condividere ogni frase di quel documento, dico che quel documento rappresenta un approccio nuovo . La fine di una disputa infinita sull’alleanzismo senza contenuti, l’inizio di una discussione sui contenuti . E devo anche dire che a questa proposta di Bersani abbiamo fatto corrispondere una proposta nostra, di Sinistra Ecologia Liberta’.
Pensiamo che sia bisogna ricostruire una grande sinistra capace di mettere insieme percorsi, culture politiche. E la nostra proposta e’ quella di spingere l’asse del centrosinistra verso una piu’ marcata propensione per la giustizia, per l’eguaglianza, per l’avanzamento dei diritti del mondo del lavoro e dei diritti dei cittadini e delle cittadine, degli uomini e delle donne. La nostra proposta e’ meno generica di quanto non siano le parole della carta d’intenti del Pd. Noi diciamo civilta’ del lavoro: non stiamo semplicemente enunciando una petizione di principio. Stiamo indicando la lotta alla precarieta’, la lotta ad un mercato del lavor deregolamentato, la lotta contro l’umiliazione nel mondo del lavoro e in quello del non-lavoro, la lotta alla disoccupazione, la lotta per una nuova politica industriale, la lotta contro la legge 30, la lotta contro la Bossi Fini che e’ una legge razziale che ha usato argomenti razzisti perche’ i lavoratori stranieri potessero essere in concorrenza con i lavoratori locali.
Noi indichiamo un quadro complessivo di modifiche concrete, cogenti, importanti.
Lo voglio dire con franchezza: voglio partecipare alle primarie per competere. E competo non nel nome del mio volto o del mio look, ma nel nome di idee precise di rottura radicale con la stagione del liberismo, una stagione che ha compromesso anche molte ispirazioni del cosidetto riformismo.
Quindi chiedo a Bersani di poter fissare subito la data delle primarie e di fissare le regole per rendere le primarie un grande fatto democratico, un vero e proprio sommovimento nella societa’ italiana. Un momento di riappropriazione della politica dal basso.
E poi voglio sottolineare che tutto questo non puo’ essere stravolto, ferito o macchiato da una disputa sulla legge elettorale che puo’ rappresentare un passo indietro. Noi lottiamo strenuamente contro il Porcellum, ma non si puo’ uscire dal Porcellum con il SuperPorcellum. Il premio ad un singolo partito e’ una camicia di forza che viene immaginata ad uso e consumo dei partiti piu’ grandi. E’ un’uteriore forzatura fra le tante che sono state gia’ compiute. Per questo difendiamo in modo intransigente l’idea che il sistema elettorale debba garantire il pieno pluralismo democratico e la governabilita’ fondata sul principio di coalizione: un cittadino deve sapere per quale classe dirigente sta votando.
E dunque con Bersani abbiamo discusso del centrosinistra.
Questa e’ la casa che io voglio contribuire a costruire. Ed e’ una casa in cui non c’e’ l’Udc, questo non e’ l’esercizio di un diritto di veto, e’ una constatazione. Casini ha fatto un altro percorso, le sue posizioni ad esempio in materia di diritti civili sono state in questi anni antitetiche e alternative a quelle che il campo progressista ha potuto rappresentare. E se Casini immagina che l’orizzonte della politica debba essere l’austerity e il liberismo da qui all’eternita’, e’ chiaro che Casini sara’ un avversario e non un alleato.
Allora io penso che il tempo delle polemiche un po’ eccessive e barocche debba finire.
Lo dico con affetto e con amicizia ad Antonio Di Pietro, a Luigi De Magistris , agli amici dell’IDV: nessuno come me in Italia si e’ battuto perche’ l’Italia dei Valori fosse con il suo popolo parte integrante del centrosinistra. Ho chiesto a Di Pietro di compiere quel passo in avanti per entrare in quel cantiere, per prendere in mano insieme a noi questa straordinaria impresa.
Abbiamo bisogno di dare una buona notizia all’Italia: quella che tutte le forze migliori, che vogliono seppellire il berlusconismo e che vogliono restituire alle future generazioni un paese degno, un Paese giusto e un Paese bello, abbiano il dovere di mettersi insieme e di vivere la politica come il momento delle scelte importanti.
Questo e soltanto questo ho inteso fare, intendo fare, e spero di farlo con tanta parte del popolo del centrosinistra.

Nichi Vendola