giovedì 27 settembre 2012

I NOSTRI BILANCI

Per Sinistra Ecologia Liberta’ la buona politica si persegue alla luce del sole, la trasparenza e’ nel nostro dna.
Oltre ai bilanci nazionali infatti   il nostro regolamento economico prevede dal febbraio scorso  la pubblicita’  sul web dei bilanci dei propri gruppi regionali.
Ad affermarlo il tesoriere nazionale di Sel, Sergio Boccadutri.
Adesso -  prosegue l’esponente di Sel – tutti i partiti rincorrono soluzioni astruse per i controlli, non ultima la proposta di farli certificare da societa’ di revisione.
Perche’ sprecare altri soldi pubblici – conclude Boccadutri -  per un controllo che puo’ essere efficacemente svolto dalle sezioni regionali della Corte dei Conti? Non sarebbe piu’ semplice?
Di seguito gli indirizzi web dei bilanci dei gruppi consiliari di Sel in cui poter visionare i bilanci.
A questo indirizzo web tutti i dati del bilancio nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’:
http://www.sinistraecologialiberta.it/area-tesoreria/bilancio-2011/
Lo rende noto l’ufficio stampa nazionale di Sel.

Così invece nella nostra città:

A Gallarate le entrate arrivano dai nostri rappresentanti istituzionali e da chi liberamente sceglie di sostenerci: un modo per rimanere indipendenti e liberi. Le spese hanno riguardato soprattutto la campagna elettorale delle amministrative. Incidono anche le spese per i referendum (acqua pubblica e nucleare): soldi e fatica (condivisa con tanti altri) ben spesi visto l’ottimo risultato in difesa dei beni comuni. Altre uscite hanno riguardato l’organizzazione di una presenza diffusa nei quartieri a spiegare il PGT (con la mostra itinerante) e a proporre un diverso modello di sviluppo. Nessuna spesa è per le persone che ci accompagnano in questa avventura che vuole cambiare il mondo iniziando da sé e dal territorio che viviamo. Tutti e tutte svolgiamo gratuitamente la nostra attività, per passione, mettendoci per come possiamo e per come siamo capaci cuore, intelligenza e tempo libero. Noi lo consideriamo scontato, ma visti i tempi, è bene ribadirlo.



BILANCIO CONSUNTIVO 2011











ENTRATE

USCITE

sottoscrizioni eletti
  2210,00
sito
30,00
sottoscrizioni sostenitori campagna elettorale
945,00
mostra fotografica sul cemento
80,00
sottoscrizioni varie
96,11
inaugurazione mostra
72,00


 - sala € 20



 - volantini € 52



iniziative primarie
24,00


iniziative PGT (volantini e stampe)
105,00


affitto sede
100,00


firme presentazione lista
23,40


acquisto 5 bandiere
25,00


campagna elezioni amministrative
1950,71


 - manifesti e pieghevoli € 931



 - buste € 9,95



 - iniziativa Francescato € 71



 - aperitivo precario € 60



 - colla € 22,76



 - volantini quartieri € 104



 - contributo coalizione € 702



 - contributo chiusura € 50



campagna referendum giugno
108,00


 - contributo comitato manifesti € 30



 - volantini € 52



 - bandiere € 20



 - colla € 6



iniziativa libro Morti bianche
174,00


 - sala € 20



 - rimborso viaggio € 130



 - volantini € 24



sala assemblea iscritti/e
20,00




TOTALE ENTRATE
3251,11
TOTALE USCITE
2712,11
AVANZO 2010
772,00


AVANZO 2011


1311,00





4023,11

4023,11




















































































































































































































































































































































































martedì 25 settembre 2012

IMBARAZZO

La cifra è di quelle così grandi da sembrare un errore: 43,3 miliardi di euro. Sono i soldi dei fondi strutturali europei che finora l’Italia non è riuscita a investire e che alla fine del 2013 non potrà più usare. I calcoli sono della ragioneria dello stato. Per il periodo 2007-2013 a favore dell’Italia sono stati stanziati 59,4 miliardi di euro e al 30 giugno 2012 ne erano stati spesi solo 16,1. Soldi destinati soprattutto alle regioni meridionali.
“Sulle cause si è discusso a lungo”, ha scritto Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, “spesso si tira in ballo la scarsa (o scarsissima) capacità progettuale delle amministrazioni locali o centrali. Ma non c’è dubbio che ci sia anche il concorso dell’indolenza burocratica e di una certa miopia della politica”.
Il ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca e il governo di Monti hanno cercato di spingere sull’acceleratore: riprogrammando, stimolando, controllando. E lanciando Open Coesione, un sito dove tutti possono verificare l’uso dei fondi e seguire uno per uno i 473.048 progetti avviati.
In Europa l’Italia è al terzo posto tra i paesi che ricevono più soldi da Bruxelles (dopo Polonia e Spagna) e al secondo tra quelli che li usano di meno (dopo la Romania). Ma, soprattutto, l’Italia è un contribuente netto al bilancio comunitario: ha versato nelle casse europee più di quanto abbia ricevuto sotto forma di aiuti.
Il presidente della repubblica ha detto che è arrivato il momento di voltare pagina, di farla finita con le opere incompiute e di mettersi d’impegno per usare i soldi. Ha parlato di “imbarazzo” e “di grande spreco” di soldi che potrebbero far crescere il sud, uno spreco ancora più insultante perché “sono in qualche modo soldi nostri, che vengono dalle nostre tasche, dal nostro lavoro”. Il presidente era Carlo Azeglio Ciampi, nell’ottobre del 2000.

Internazionale, numero 967, 21 settembre 2012