Il consigliere PDL Aldo Simeoni nel Consiglio Comunale
scorso chiede di convocare una Commissione Bilancio con all’ordine del giorno
la discussione sulla scelta di AMSC di licenziare due dipendenti.
Accontentato!
Il giorno 7 dicembre deposito al protocollo la richiesta di
Commissione prevedendola per il giorno 13 con al primo punto della discussione
“ Comunicazioni in merito al licenziamento di due dipendenti di AMSC SPA”.
La convocazione viene inoltrata oltre che a tutti i
componenti della commissione ovviamente, ai vertici di AMSC, presidente e
dirigente e all’assessore.
Tutti presenti.
Tranne il PDL, proprio chi aveva chiesto l’incontro!
La loro ingiustificata assenza è certamente un gesto
inqualificabile e decisamente poco rispettoso per chi si è assunto l’impegno e
la responsabilità di essere presente.
Forse non volevano sentire ciò che il presidente AMSC
Praderio ha riferito e che per punti riporto:
-
oggi
AMSC conta 230 dipendenti. Per il maggior numero dei casi assunti in maniera
diretta dall’ex dirigenza. Il processo di assunzione che avrebbe dovuto avere
trasparenza pubblica, veniva gestito con una logica di accentramento gestionale
e non garantiva tra l’altro neppure obiettivi precisi e mansioni specifiche.
-
Con
la logica di riorganizzazione 13 persone hanno scelto il cambio di attività,
passando da una funzione lavorativa ad un’altra sempre all’interno
dell’organigramma aziendale. E solo due lavoratori hanno rifiutato.
-
A
chi ha rifiutato l’azienda ha proposto sei alternative di impiego mantenendo la
stessa retribuzione, pari a 38mila euro annui, e lo stesso livello.
Questo è il quadro.
Io sono davvero sensibile al lavoro e ai lavoratori e non
posso accettare che il PDL cavalchi un cavallo di battaglia di questo genere
quando per anni la situazione in AMSC era davvero miope e con una gestione
quantomeno discutibile.
Il compito della politica è anche quello di rimettere il
lavoro al centro del dibattito portando l’attenzione su un tema che riguarda
davvero tutti, ma è singolare che in un periodo sociale ed economico come
quello che stiamo vivendo due lavoratori padri di famiglia (cosi si sono e sono
stati definiti) rinuncino ad uno stipendio di 38mila euro all’anno.
Credo che questo sia un ulteriore doloroso schiaffo a chi
invece farebbe la fila per aver garantita la metà di quella cifra.
È da apprezzare lo sforzo della giunta e dei vertici di AMSC
che hanno ritenuto necessario un cambio di rotta nell’azienda e che hanno
cercato posizioni organizzative alternative ai lavoratori nell’ottica di
rendere più efficiente tutta la struttura.
E apprezzo anche che la questione del lavoro sia argomento
sensibile dell’opposizione.
Spero però che PDL e MUCCI, ORGOGLIO GALLARATESE facciano
anche un attento e dovuto ragionamento su tutti i lavoratori, anche quei 1000 interessati
nella truffa che ha coinvolto “mister preferenze” Quintino Magarò.
La Magistratura sta indagando su eventuali rapporti col mondo della
politica, su contratti che potrebbero essere stati stipulati come “favore”.
Nel 2010 la cooperativa vinse l’appalto gallaratese per i servizi scolastici di
assistenza ai disabili e di pre e post scuola (per un valore di 500.000 euro).
Mentre Quintino Magarò, che della cooperativa era stato presidente e nella
quale proseguiva a lavorare, era consigliere comunale.
Non ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B,
quindi se sono coerenti con ciò che dicono in Consiglio Comunale che prendano
le distanze anche da chi ha appoggiato la candidatura di Massimo Bossi a
Sindaco e che oggi è agli arresti domiciliari per aver preso in giro centinaia
di lavoratori!