mercoledì 30 aprile 2014

IO STO CON ALDRO




E' STATO MORTO UN RAGAZZO.

Paolo Forlanini.
Luca Polastri.
Enzo Pontani.
Monica Segatto.
Agenti condannati in via definitiva per la morte di Federico.



LA COMUNICAZIONE IN CITTA'

Succede che leggo La Prealpina il 24 aprile.
In un articolo viene scritto, su indicazione del consigliere della lista Mucci Orgoglio Gallaratese, il costo dello spostamento degli uffici del SUAP da via Ferraris al palazzo Broletto.
Questo quello che viene riportato: 155mila euro per l'operazione, 200mila euro tra trasloco e arredi. Per un totale di 350mila euro.
Succede poi che il Sindaco in Consiglio Comunale, il 28 aprile, riporta altre cifre: 22mila euro per l'intervento, 19mila euro tra trasloco e arredi. Per un totale di 47mila euro.

Per un giornalista dare retta ai conti di un consigliere reoconfesso per truffa ai danni dello Stato può essere sicuramente emozionante, ma accertarsi di quello che scrive può essere più professionale.

Leggi anche qui: http://www.selgallarate.it/?p=3174


martedì 8 aprile 2014

"UN RAGIONEVOLE AVVERTIMENTO"


Le immobiliari proprietarie delle aree lungo la SS336 preannunciano un' improbabile class action, minacciando, neanche troppo velatamente, i consiglieri comunali che intendono votare la variante generale del PGT per salvaguardare l’ultima ampia area verde cittadina lungo la SS336.
Non ci facciamo intimidire. Perché è una scelta legittima. Perché è una scelta giusta.
La scelta di tutelare le aree verdi, rendendole agricole, è innanzitutto legittima. Fa parte della possibilità programmatorie di un Comune. Non c’è diritto edificatorio acquisito finché non c’è approvazione del piano o rilascio del permesso di costruire. Come i tanti piani approvati dalla precedente amministrazione, dalle villette a deturpare la collina di Crenna o la prevista torre di 22 piani in via Cantoni, che nonostante la dichiarata contrarietà di questa amministrazione, non possono essere fermati.
La scelta di tutelare il verde ed evitare altro consumo di suolo è soprattutto necessaria. Gallarate ha una gran quantità di case, capannoni e negozi sfitti. Molti addirittura nuovi e da sempre rimasti inutilizzati. Il 70,7% del territorio è costruito contro un 63,8% di Busto: è la percentuale più alta dell’intera provincia di Varese.
Oggi, finalmente anche a Gallarate, ci si rende diffusamente conto che l’eccessiva cementificazione ha danneggiato la città e le sue potenzialità. Perché fermare il consumo di suolo significa promuovere gli investimenti sulle città. Significa promuovere investimenti per riqualificare l’esistente, anziché andare a costruire su terreni verdi lasciando degradare i centri storici e le aree industriali dismesse.
Questo dispiace a chi ha provato la via della speculazione edilizia? Ci interessa molto di più assicurare ai cittadini e alle cittadine una città più bella e vivibile.