In sala
consigliare prima del Consiglio si è voluta celebrare l'importanza
del lavoro e dei lavoratori: sono stati premiati i dipendenti comunali cessati dal servizio e i Maestri del lavoro.
Il
lavoro
è
la leva dello sviluppo della persona, la chiave di accesso alla
cittadinanza, l’espressione più reticolare della democrazia. Non
si esce dalla crisi, non si rimette in moto un grande paese come
l’Italia, senza qualità del lavoro.
La
mia storia, i miei riferimenti politici, i miei studi mi hanno
insegnato che i lavoratori sono dei corpi viventi e che dentro quei
corpi ci sono storie politiche, ideologiche, intellettuali, umane.
Ci
sono le persone.
E la
loro dignità va sempre, in qualsiasi momento, rispettata.
Credo
che sia gravissimo sbandierare il lavoro e i lavoratori come proprie
battaglie politiche e poi essere condannati ad una pesantissima pena
per un comportamento professionale e personale lontanissimo da
qualsiasi etica, qualsiasi morale e qualsiasi senso di civiltà.
C'è una
gallarate migliore, che non cita il vangelo in consiglio comunale,
che non si fa megafono dei commercianti ma che li ascolta e con loro
interagisce cercando e trovando soluzioni, che non presenta mozioni,
interpellanze e question time pretestuose, ma che invece, anche con i
fatti, ha un grandissimo senso di responsabilità, rispetto e
attenzione verso tutti i cittadini.
E mi
spenderò sempre affinchè nessuno possa fare confusione tra le
parti, perchè non è assolutamente vero che siamo tutti uguali.
La
nostra politica ha bisogno di nuovi punti di riferimento, ha bisogno
di dare valore alle parole ed ai fatti. Gallarate non si merita in
alcun modo rappresentati politici ciechi difronte ai principi morali
e ai valori umani.
Il Consigliere comunale Quintino Magarò, condannato in secondo grado
per truffa ai danni dello Stato, chiede maggiore rispetto
istituzionale.
Impossibile.
Il
rispetto, istituzionale e personale, ce lo si deve conquistare
sempre.
Sarebbe
interessante sapere anche cosa ne pensa l'ex sindaco Nicola Mucci
considerando che il consigliere reoconfesso porta il suo nome nel suo
simbolo: lista Mucci, orgoglio gallaratese.