lunedì 26 maggio 2014

L' INSEGNAMENTO ZAPATISTA

Gli zapatisti hanno ucciso il subcomandante Marcos.
Lo hanno fatto per darci, ancora una volta, una lezione di dignità e di rispetto. Di speranza e di lotta.
Chiunque abbia conosciuto il Sup non può rimanere indifferente alla notizia.


Marcos si è tolto il passamontagna e gli scarponi e, forse, ha spento anche la sua pipa.
Il vecchio Antonio, don Durito e i suoi Post Scriptum alla fine dei comunicati se ne vanno con il leader di un movimento che dal basso è partito e dal basso ha sempre lottato; portando alla luce mondiale la storia del Messico e del Chiapas, degli indigeni e degli sfruttati.
Un movimento che ha deciso di non avere più simboli e leader, di investire sui giovani indigeni che aprono una nuova fase ma che certamente percorrono la stessa strada di sempre.

E' necessario che Marcos muoia affinchè Galeano viva. E' giusto così.

!! LA LUCHA SIGUE !!





martedì 20 maggio 2014

MUCCI E MAGARO' NON SONO L' ORGOGLIO DI GALLARATE

In sala consigliare prima del Consiglio si è voluta celebrare l'importanza del lavoro e dei lavoratori: sono stati premiati i dipendenti comunali cessati dal servizio e i Maestri del lavoro.
Il lavoro è la leva dello sviluppo della persona, la chiave di accesso alla cittadinanza, l’espressione più reticolare della democrazia. Non si esce dalla crisi, non si rimette in moto un grande paese come l’Italia, senza qualità del lavoro.

La mia storia, i miei riferimenti politici, i miei studi mi hanno insegnato che i lavoratori sono dei corpi viventi e che dentro quei corpi ci sono storie politiche, ideologiche, intellettuali, umane.
Ci sono le persone.
E la loro dignità va sempre, in qualsiasi momento, rispettata.

Credo che sia gravissimo sbandierare il lavoro e i lavoratori come proprie battaglie politiche e poi essere condannati ad una pesantissima pena per un comportamento professionale e personale lontanissimo da qualsiasi etica, qualsiasi morale e qualsiasi senso di civiltà.
C'è una gallarate migliore, che non cita il vangelo in consiglio comunale, che non si fa megafono dei commercianti ma che li ascolta e con loro interagisce cercando e trovando soluzioni, che non presenta mozioni, interpellanze e question time pretestuose, ma che invece, anche con i fatti, ha un grandissimo senso di responsabilità, rispetto e attenzione verso tutti i cittadini.

E mi spenderò sempre affinchè nessuno possa fare confusione tra le parti, perchè non è assolutamente vero che siamo tutti uguali.

La nostra politica ha bisogno di nuovi punti di riferimento, ha bisogno di dare valore alle parole ed ai fatti. Gallarate non si merita in alcun modo rappresentati politici ciechi difronte ai principi morali e ai valori umani.
Il Consigliere comunale Quintino Magarò, condannato in secondo grado per truffa ai danni dello Stato, chiede maggiore rispetto istituzionale.
Impossibile.
Il rispetto, istituzionale e personale, ce lo si deve conquistare sempre.

Sarebbe interessante sapere anche cosa ne pensa l'ex sindaco Nicola Mucci considerando che il consigliere reoconfesso porta il suo nome nel suo simbolo: lista Mucci, orgoglio gallaratese.



venerdì 2 maggio 2014

PERCHE' NON SIAMO ITALIANI?

"perchè non sono italiano? io sono nato qui.."

Dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia e figli di stranieri non è un gesto simbolico.
E' riconoscere che sono parte della nostra società e che sono uguali a tutti gli altri bambini: con gli stessi diritti e doveri, il futuro del nostro Paese e parte attiva del nostro Paese.