Oggi quando si dice "tu c'eri a Genova?" il pensiero va immediatamente li.
Tutto è successo a Genova, nel bene e nel male.
Ci ricordiamo tanto del male perchè i lividi ci mettono più tempo ad andarsene.
E a volte neanche se ne vanno.
Ma ci sono stati tanti sorrisi, tanti abbracci, tanta speranza, tanti sogni.
Il G8 di Genova è stata una pagina nerissima della storia, non solo italiana, che ancora oggi fa piangere e riflettere.
E allora che tutti continuino nella riflessione di quei giorni di undici anni fa e che ci sia la consapevolezza che nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
"Panni distesi al sole, come una beffa, dentro ai giardini.
Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d'incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza..
Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d'incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza..
.. Genova non sa ancora niente, lenta agonizza, fuoco e rumore,
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore..
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore..
.. La Lanterna impassibile guarda da secoli gli scogli e l'onda.
Ritorna come sempre, quasi normale, piazza Alimonda..
Ritorna come sempre, quasi normale, piazza Alimonda..
.. Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita.."