giovedì 28 novembre 2013

SU AMSC

Oggi AMSC fa tanto discutere perchè, forse, prima non c’era nulla da discutere.
Perchè non c’è mai un confronto quando c’è un capo che decide e tutti gli altri dicono di si.

E allora oggi AMSC fa discutere perchè si è spogliata davanti a tutta la città e quindi tutti sanno, o dovrebbero spere, la verità.

Una realtà spesso descritta proprio in Consiglio Comunale dal presidente Praderio che quasi nulla ha trovato di buono dal suo insediamento.

Corre l’obbligo ricordare il passivo di quasi 9 milioni di euro imputabile all’ex presidente e direttore generale autoassuntosi con uno stipendio da sogno, e pertanto ritengo privo di qualsiasi rispetto umano e politico sentire e leggere le posizioni proprio di chi ha generato questo collasso ed è altresì inaccettabile qualsiasi commento negativo circa il lavoro onesto, puntuale e trasparente che l’amministrazione di AMSC ha fatto e sta facendo.

Per amore del buon gusto e per rispetto dei cittadini gallaratesi, l’opposizione non può prendersi il lusso di dire ciò che vuole.

Oggi l’azienda municipalizzata conta circa 200 dipendenti e per il maggior numero dei casi assunti in maniera diretta dall’ex dirigenza.
Il processo di assunzione che avrebbe dovuto avere trasparenza pubblica, veniva invece gestito con una logica di accentramento gestionale e non garantiva tra l’altro neppure obiettivi precisi e mansioni specifiche.
Questo ora non è più immaginabile.

E c’è stato un cambio di rotta notevole anche con i fornitori, per esempio, ottenuto con l’attivazione di gare ad evidenza pubblica, consentendo di risparmiare quattrini necessari a risanare i conti aziendali.
E questo il PDL dovrebbe ben saperlo perchè dal 2008 al 2012 un loro rappresentante di partito ha ottenuto da AMSC consulenze dirette per 475mila euro: 22mila nel 2008, 95mila l’anno successivo, 172mila nel 2010 e 187mila  euro nel 2011 e nei mesi prima che subentrasse l’attuale dirigenza ha ricevuto 8 incarichi.

E fanno sicuramente rabbrividire anche le spese di quei sistemi operativi di contabilità che oggi fanno tanto discutere .
Senza alcuna gara, cosa che dovrebbe essere obbligatoria, sono stati acquistati due programmi al prezzo di 941.874 euro il primo e 202.518 euro il secondo, per una facile somma di 1.144.392€.
Da non sottovalutare che uno dei due è un sistema contabile molto complesso e per il quale la società è fortemente dipendente dal fornitore del software stesso.

Voglio altresì ricordare il Seprio Park, un investimento che grava sulle spalle dei cittadini per 1,2milioni di euro l’anno per altri 7 anni e che non da alcun ritorno economico.

Alla luce di tutto ciò è bene che si sia ritornati alla buona politica, quella che vive attraverso la partecipazione e la correttezza, che si da regole e controlli trasparenti e che nega anche il minimo privilegio, proprio perchè realizza la sobrietà nelle proprie pratiche ed azioni, come condizione del suo unico scopo: essere lo strumento per l’affermazione della cosa pubblica.

Sulla tortuosa strada di qualche tempo fa ci ha portato una certa politica complice all’idea di anteporre gli interessi personali a quelli di tutti i cittadini, una politica che ha nomi e cognomi e anche partiti.
La stessa politica che prima ha generato voragini nei bilanci pubblici della città e ora si vuole candidare a governare nuovamente le nostre vite chiedendo le dimissioni del Sindaco, del presidente di Amsc e di tutto il suo CdA.

Maldestri tentativi di cancellare il passato non fanno però scordare che per rimettere i conti a posto e riportarci sulla strada giusta, si è dovuto ridurre drasticamente il numero delle società legate ad AMSC che, il più delle volte, erano scatole vuote.
E non ci si dimentica neppure della riduzione dei costi dei manager da 472mila euro a 130mila, o della struttura di auditing interno creata nel settembre 2012 con lo scopo di progettare e realizzare il sistema di controllo interno, assicurando l’applicazione delle procedure aziendali ed il mantenimento e lo sviluppo del Sistema di Gestione Integrato.
Non possiamo neppure scordarci che è stata avviata un’azione di responsabilità verso gli ex amministratori e direttori generali per una richiesta di risarcimento di oltre 20milioni di euro.
Non è dunque con il tentativo di strumentalizzare un furto, comunque da condannare a piena voce, che si possa scordare di tutto questo lavoro che è stato in grado di rompere meccanismi sicuramente molto poco limpidi.

È chiaro che bisogna perseguire fino in fondo questo buon atteggiamento per evitare che possano succedere altri sgradevoli incidenti, avvalendosi anche della collaborazione di tutti i lavoratori onesti e seri.
Gallarate è uscita dalle vecchie e stanche politiche che hanno consumato la nostra città per troppi anni.
Trasparenza, legalità e morale sono condizioni imprescindibili per una buona e sana politica e oggi si respira questo in AMSC, con questo CdA e con questo presidente.
SEL considera indispensabili questi valori come considera indispensabili le persone che lottano e sudano per gli stessi valori.