Era impossibile rimanere indifferenti alle parole di don Gallo ed era impossibile non rimanere affascinati dalla sua Chiesa.
Quella degli uomini e delle donne. Di drogati e barboni. Di gay e lesbiche.
Un cappello nero, una sciarpa rossa e un toscano hanno rincorso per ottantaquattro anni la fame di verità e giustizia, chi lo chiamava anarchico chi comunista.Chi don e chi compagno.
Da giorni sapevamo della sua ultima battaglia e tutti eravamo convinti che anche in questo caso le avrebbe riso in faccia, sfidandola.
E forse lo ha fatto, ma poi ha preferito andare a tovare il suo amico Faber, ovviamente sempre, in direzione ostinata e contraria.
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