martedì 8 aprile 2014

"UN RAGIONEVOLE AVVERTIMENTO"


Le immobiliari proprietarie delle aree lungo la SS336 preannunciano un' improbabile class action, minacciando, neanche troppo velatamente, i consiglieri comunali che intendono votare la variante generale del PGT per salvaguardare l’ultima ampia area verde cittadina lungo la SS336.
Non ci facciamo intimidire. Perché è una scelta legittima. Perché è una scelta giusta.
La scelta di tutelare le aree verdi, rendendole agricole, è innanzitutto legittima. Fa parte della possibilità programmatorie di un Comune. Non c’è diritto edificatorio acquisito finché non c’è approvazione del piano o rilascio del permesso di costruire. Come i tanti piani approvati dalla precedente amministrazione, dalle villette a deturpare la collina di Crenna o la prevista torre di 22 piani in via Cantoni, che nonostante la dichiarata contrarietà di questa amministrazione, non possono essere fermati.
La scelta di tutelare il verde ed evitare altro consumo di suolo è soprattutto necessaria. Gallarate ha una gran quantità di case, capannoni e negozi sfitti. Molti addirittura nuovi e da sempre rimasti inutilizzati. Il 70,7% del territorio è costruito contro un 63,8% di Busto: è la percentuale più alta dell’intera provincia di Varese.
Oggi, finalmente anche a Gallarate, ci si rende diffusamente conto che l’eccessiva cementificazione ha danneggiato la città e le sue potenzialità. Perché fermare il consumo di suolo significa promuovere gli investimenti sulle città. Significa promuovere investimenti per riqualificare l’esistente, anziché andare a costruire su terreni verdi lasciando degradare i centri storici e le aree industriali dismesse.
Questo dispiace a chi ha provato la via della speculazione edilizia? Ci interessa molto di più assicurare ai cittadini e alle cittadine una città più bella e vivibile.

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