venerdì 30 dicembre 2011

2011, SEL Gallarate dice che :

Da www.sinistrapergallarate.org vi segnalo questa lettura:

L'anno che va, l'anno che verrà

Giunti alla fine dell’anno, dopo 7 mesi di governo, è importante fare il punto sulla politica amministrativa con lo spirito propositivo di chi, sulla base del programma condiviso, vuole contribuire a raggiungere risultati concreti che diano il senso del cambiamento.
Nelle difficoltà economiche incontrate, persino superiori a quelle immaginate, e nella necessità di imparare a governare e a capire il complicato, talvolta caotico, funzionamento della macchina comunale, alcune cose sono state fatte. Anche di rilevante importanza.
Intanto è stata avviata la variante del PGT, sono state svolte alcune assemblee pubbliche di carattere generale (e altre ne sono previste a gennaio) per aprire una riflessione generale su quello che è la programmazione territoriale: l’atto che determina “come” si vive in città, dove e per chi si fanno le case, come ci si sposta, come si respira, se è facile o no incontrare altre persone, se siamo oppressi da un brutto ambiente o invece rallegrati da uno bello, come facciamo la spesa, se ci sono spazi per fare sport, se i nostri amici animali possono accompagnarci. Ora servirà scendere più nel concreto, capire se serve ancora costruire sulla base di una rilevazione della quantità di case sfitte o invendute, se vogliamo altri supermercati o sostenere i negozi di vicinato, se intendiamo difendere dalla speculazione edilizia i pochi spazi verdi rimasti e operare per estenderli, se tiriamo fuori dal cassetto i progetti di piste e corsie ciclabili per renderli finalmente una realtà.
L’amministrazione ha preso una posizione netta contro l’ampliamento di Malpensa, a salvaguardia della salute dei cittadini, collaborando con le amministrazioni vicine coinvolte e ascoltando le persone e le associazioni. Ha reso evidente l’inutilità di tale opera, i danni che ne deriverebbero, la necessità di individuare un limite di sostenibilità del territorio. Ora serve proseguire, perché la coraggiosa posizione dell’amministrazione non resti una dichiarazione d’intenti.
Si è voluto privilegiare con le scarse risorse economiche a disposizione la politica sociale, avviando una proficua relazione con l’associazionismo e il Terzo Settore per individuare i bisogni e le possibili risposte. I “Figli del lavoro” sono finalmente una realtà attiva e sono stati individuati nuovi alloggi d’emergenza. Col nuovo anno servirà fare di più per fronteggiare la crisi: la realizzazione di un centro per accogliere chi è senza casa dovrà essere l’urgenza prioritaria.
L’incontro e il fare insieme con i cittadini migranti è stata la nuova pratica mirante a creare una vera integrazione e a combattere ogni forma di discriminazione. L’annoso problema del luogo di culto per la comunità mussulmana dovrà essere risolto. Ma servirà anche rafforzare pratiche di accoglienza e di scambio, diffondere una cultura del rispetto della diversità, favorire la partecipazione dei nuovi cittadini perché si sentano a casa propria e contribuiscano allo sviluppo di Gallarate.
Si sono sperimentate pratiche partecipative, incontri coi cittadini perché, a partire per esempio dalla Boschina, contribuissero alle scelte dell’amministrazione. E’ una partenza, ma bisogna andare oltre e fare della partecipazione un elemento costante e sostanziale del governo cittadino. E sostenere quell’associazionismo che vuole essere elemento attivo nel migliorare il proprio quartiere. Bisognerà anche migliorare la comunicazione coi cittadini, giacché il conoscere è condizione necessaria alla partecipazione e alla scelta consapevole, sviluppare le opportunità offerte da internet (il wi-fi gratuito in piazza Libertà è il primo passo di un lungo cammino), rilanciando l’open source.
Si sono sostenute le associazioni culturali e sportive, in un momento in cui il risparmio economico è stato una scelta obbligata, frutto della crisi e del precedente dispendioso amministrare. Si è proceduto a garantire per il prossimo anno il mantenimento dell’attività culturale cittadina. Ma servirà anche ragionare su come rendere possibile l’offerta culturale, che dovrà essere ampia e differenziata, coi conti pubblici e il mancato rispetto del patto di stabilità.
In collaborazione con AMSC, con le scuole e le associazioni ambientaliste, si è avviato un percorso virtuoso di educazione ambientale e alla cura della città, con Puliamo il mondo e la Festa dell’albero. E ora, dopo Natale, con il recupero degli abeti per ripiantumare la città. Si dovrà proseguire e rafforzare questa scelta, investire risorse nell’ambiente e nell’ecologia. Creare spazi verdi fruibili e fruiti. Attivare progetti per il risparmio energetico e la promozione delle fonti alternative. Migliorare ulteriormente la raccolta differenziata e promuovere forme di gestione dei rifiuti compatibili col territorio, opponendoci a impianti di grosse dimensioni come quello che la Provincia sta valutando a Sciaré (che la maggioranza e l’amministrazione cittadina valuta negativamente).
Servirà rilanciare pratiche quotidiane di pari opportunità, rafforzare la presenza e la partecipazione delle donne. Progettare lavori pubblici che eliminino le barriere architettoniche, che privilegiano le opere necessarie a quelle d’immagine, che puntino sugli edifici scolastici. E proseguire nella collaborazione con le scuole e sostenere la scuola pubblica così vilipesa dalla riforma Moratti.
E, infine, proseguire nel prezioso lavoro di rendere i conti pubblici trasparenti e comprensibili: quelli del Comune e quelli delle aziende partecipate.
Un nuovo anno ci aspetta: dopo l’inevitabile tempo occorso a conoscere e gestire l’esistente, è l’ora dei progetti, è l’ora di realizzare il cambiamento per cui siamo stati votati. Insieme e a favore di tutta la città.



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